Il pensiero critico al cinema

Quando entra per la prima volta in un manicomio nel 1961, Franco Basaglia pensa immediatamente al carcere fascista conosciuto da ragazzo. Rifiuta di firmare gli ordini di contenzione e inizia l’opera di trasformazione dei luoghi e delle logiche manicomiali: l’eliminazione delle camicie di forza e dei lacci nei letti, delle “terapie” a base di elettroshock e insulina, degli ambienti malsani, del sudiciume, della denutrizione.
Voleva creare nel paese una coscienza sanitaria, che poi è coscienza democratica, e per farlo sapeva quanto fosse necessario raccontare non solo l’orrore dei manicomi – per chiuderli e mai più riaprirli – ma anche le alternative possibili.”
“…La testimonianza è fondamentale. Noi, nella nostra debolezza, in questa minoranza che siamo, non possiamo ‘vincere’, perché è il potere che vince sempre. Noi possiamo al massimo convincere” (Conferenze Brasiliane, 1979).
Per questo invita giornalisti e cineasti a raccontare la rivoluzione pratica e di pensiero che sta accadendo. Voleva che il mondo vedesse coi propri occhi. Autori come Bellocchio, Agosti, Depardon girano a Gorizia, Parma, Venezia, entrando per la prima volta nei manicomi, raccontandone le alternative e permettendo a un pubblico sempre più vasto di conoscerne le storie. Oltre che documentare, il loro cinema diventa motore del cambiamento.
A 100 anni dalla nascita di Basaglia, Archivio Basaglia organizza una rassegna diffusa per ricordarne il lavoro, proponendo alcuni dei classici degli anni Sessanta e Settanta, immagini d’archivio e film contemporanei, per parlare di salute mentale, sanità pubblica e diritti civili.

 100 Basaglia – Basaglia 100 Il pensiero critico al cinema è una rassegna di Archivio Basaglia, organizzata con Museo Nazionale del Cinema, in collaborazione con RAI Teche, AAMOD archivio movimento operaio, Cineteca di Bologna, RSI Radiotelevisione svizzera, CinemaZero.

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Basaglia, Psichiatria radicale e Cinema:
Estratti da La Neuropatologia; Cortometraggi da Archivio Basaglia: La Libertà Necessaria / La favola del Serpente / Per un centesimo l’ora
Franco e Franca Basaglia raccontano il proprio lavoro / Un documentario in cui una giovane regista finlandese entra nel manicomio aperto di Gorizia / Ergo-terapia, alienazione e diritto al lavoro.
Ven 27, h. 18.00

 

Marco Bellocchio, Silvano Agosti, Sandro Petraglia, Stefano Rulli
Matti da slegare
(Italia 1975, 139′, DCP, col.)
Documentario girato all’interno dell’istituto psichiatrico di Colorno in provincia di Parma, per sottolineare l’intento dello psichiatra Franco Basaglia di non emarginare i malati mentali in ghetti costrittivi. Versione restaurata dall’Istituto Luce.
Ven 27, h. 21.00

 

Raymond Depardon e Sophie Ristelhueber
San Clemente
(Francia 1982, 90’, DCP, b/n, v.o. sott. it)
Nella seconda metà degli anni Settanta, il fotografo Raymond Depardon lavora a una serie di fotografie da scattare nell’ospedale veneziano di San Clemente. Aiutato da Basaglia, trasforma il progetto e realizza un documentario, soggiornando per un periodo nel manicomio e riprendendo i malati, i medici, i familiari in visita. I pazienti si aggirano seguiti dallo sguardo mimetico della macchina a mano: il film è una vivida testimonianza della vita nell’ex monastero, trasformato in manicomio fin dal 1873.
Sab 28, h. 16.00

 

Frederick Wiseman
Titcut Follies
(Usa 1967, 84’, DCP, col., v.o sott. it.)
I reclusi del manicomio criminale di Bridgewater, Massachussets, mettono in scena un musical dal titolo Titicut Follies. Intanto vengono immortalate le condizioni disumane in cui sono costretti a vivere.
Sab 28, h. 18.00

100 BASAGLIA_titcut folies

 

 

 

 

 

 

 

 

Allie Light
Dialogues with Madwomen
(Usa 1994, 90′, DCP, col., v.o. sott. it.)
Sette donne, inclusa la regista, descrivono le loro esperienze con depressione maniacale, personalità multiple, schizofrenia, euforia e recupero. Allie Light crea rievocazioni oniriche per catturare le rivelazioni di donne che sono state testimoni del lato oscuro dell’immaginazione.
Sab 28, h. 20.30

 

Malek Bensmaïl
Aliénations
(Algeria 2004, 105’, DCP, col., v.o. sott. it.)
Seguendo quotidianamente medici e pazienti dell’ospedale psichiatrico Constantine, Aliénations è il tentativo di comprendere la sofferenza che possono sperimentare oggi gli algerini che affrontano una crisi dai molteplici aspetti: religiosi, politici, economici, familiari.
Dom 29, h. 16.00

 

Joris Lachaise
Ce qui le rest de la folie
(Senegal 2014, 100′, col., v.o. sott. it.)
Joris Lachaise ci porta nell’ospedale psichiatrico di Thiaroye, sobborgo vicino a Dakar, accompagnati dallo scrittore e regista Khady Sylla, che vi è stato ricoverato più volte. Qui incontra il medico, i suoi familiari e altre persone con cui discute la delicata questione dei metodi terapeutici e il loro legame con il colonialismo.
Dom 29, h. 18.00

 

Abdenour Zahzah
Chroniques fidèles survenues au siècle dernier à l’hôpital psychiatrique Blida-Joinville, au temps où le Docteur Frantz Fanon était chef de la cinquième division entre 1953 et 1956
(Algeria 2024, 90′, DCP, col., v.o. sott. it.)
L’algerino Abdenour Zahzah dedica il suo lungometraggio di finzione allo psichiatra Frantz Fanon e al suo ruolo di pioniere nel liberare i “malati” dalla prigionia dei manicomi. L’influente politico e attivista ha lavorato come psichiatra in Algeria tra il 1953 e il 1956 utilizzando nuove terapie sociali per trattare gli effetti psicologici del razzismo durante il movimento di decolonizzazione.
Dom 29, h. 20.30 – Al termine incontro con Abdenour Zahzah

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