Il grande cinema in versione originale
Quattro titoli a maggio per la rassegna dedicata esclusivamente ai film in lingua originale.
Kiyoshi Kurosawa
Cloud (Kuraudo)
(Giappone 2024, 124’, DCP, col., v.o. sott. it.)
Ryusuke Yoshii accumula una piccola fortuna rivendendo in rete, a prezzo maggiorato, merci di varia natura. Per farlo utilizza lo pseudonimo di Ratel, che tra i forum di acquirenti comincia a circolare con una sinistra nomea di truffatore. Incurante Yoshii si licenzia dal lavoro e si trasferisce fuori Tokyo per avere più spazio. Intanto iniziano a moltiplicarsi episodi minacciosi ai suoi danni, sino ad assumere i contorni di una vera e propria caccia all’uomo.
Gio 1, 15.45/18.00/20.30
Frédéric Farrucci
Il Mohicano
(Francia 2024, 87’, DCP, col., v.o. sott. it.)
Joseph è uno degli ultimi pastori costieri della Corsica. La sua terra è ambita dalla malavita per un progetto immobiliare, ma lui sceglie di non cedere. Quando lascia tra la vita e la morte il figlio del padrino andato ad intimidirlo, diventa la preda di una caccia spietata. Scritto e diretto da Frédéric Farrucci, al suo secondo lungometraggio.
Gio 8, h. 16.00/18.00/20.30
Guan Hu
Black Dog
(Cina 2024, 106’, DCP, col., v.o. sott. it.)
Musicista rock di successo e acrobata da circo sulle motociclette, Lang cade in disgrazia dopo essere stato accusato dell’omicidio del nipote del macellaio Hu. Uscito dal carcere, è nel mirino dei propositi di vendetta di Hu. Rifarsi una vita per Lang è complicato, specie con il padre, alcolizzato all’ultimo stadio. Gli offre un lavoro Yao, un padrino locale che si occupa della cattura dei cani randagi che stanno invadendo Chixia e, in particolare, di un imprendibile cane nero, che si presume rabbioso.
Gio 22, h. 16.00/18.15/20.30
James Mangold
A Complete Unknown
(Usa 2024, 141’, DCP, col., v.o. sott. it.)
Al capezzale di Woody Guthrie si presenta un ragazzo del Minnesota che si fa chiamare Bob Dylan. Quando lo ascoltano suonare capiscono di avere a che fare con un talento raro. Dylan si fa strada rapidamente nella scena newyorchese del Greenwich Village e diviene un artista folk adorato. Fino al 1965, anno della svolta “elettrica”. Ma la comunità del Greenwich Village lo considera un traditore, ma il mondo è ormai ai suoi piedi.
Gio 29, h. 15.30/18.00/20.30